Shuffle #7: Yard Act - The Trench Coat Museum
La piccola bomba estiva di un gruppo che non smette di crescere, uscita dopo uscita.
Strana storia, quella degli Yard Act.
Vengono da Leeds, non piccola città del centro nord inglese, un pò schiacciata musicalmente dalle vicine Manchester e Liverpool (e ovviamente Londra, ma anche la stessa Bristol che da dato il via ad una intera scena musicale, con il trip-hop) pur con alcune eccellenze di culto, se pensiamo ai Gang of Four, ai Soft Cell o ai più recenti Alt J.
E non sono un gruppo di giovanissimi, essendo in sostanza tutti più intorno ai trent’anni che ai venti, senza che risultino particolari esperienze pregresse.
Eppure, così, di botto: le prime tracce tra il 2020 e il 2021 (racchiuse nell’ottimo Dark Days Ep, con la traccia a dare il titolo semplicemente perfetta come tre minute song) e all’inizio del 2022 il primo disco, “The Overlord” a confermare ed ampliare una proposta ritenuta vicina alla nuova ondata post punk ma in realtà più caustica, più ironica, più sprezzante e attenta a raccontare la realtà di tutti i giorni con uno sguardo diverso e una proposta musicale serrata quanto intrigante.
Da quel momento, un tour live che sembra non finire mai, con costanti date in particolare all’interno del Regno Unito e la creazione di un rapporto amichevole e collaborativo con la propria community, partecipe e coinvolta nella costruzione di una fan base solidissisma.
Il 2023 in tour e quindi ci si può immaginare una sana attesa verso il secondo disco e invece no: senza annunci particolari ecco rilasciata “The Trench Coat Museum” .
E un nuovo passo in avanti, in un brano che non è nemmeno detto sarà nel futuro album, anzi dalle dichiarazioni pare essere un esperimento estemporaneo e che ci racconta di una evoluzione ancora nel pieno del proprio progresso.
Oltre otto minuti dove la band pare essersi incontrata in studio con i Chemical Brothers per un giro assassino e melodico alla base di un brano che si concede una lunga coda sperimentale e strumentale, incontrando l’elettronica come già accennato in passato ma mai in maniera così decisa.
Una vitalità così grande e sorprendente che ci ricorda quando una decina di anni fa, una piccola band che già sembrava interessante decise di fare un salto di qualità enorme, regalandoci uno dei più brani del millennio in maniera totalmente insospettata rispetto alle precedenti produzioni.
Cosa ci aspetti nel prossimo futuro non è dato saperlo, ma The Trench Coat Museum è l’ulteriore conferma che nel mare di tanti gruppi e artisti, con gli Yard Act c’è da tenere altissima l’attenzione.
Se vuoi ascolta il brano su Spotify, acquista il vinile di questa traccia o del disco “The Overlord”!