Shuffle#37: Vampire Weekend - Mary Boone
C'è una luce insperata nel ritorno del gruppo di New York: si avverte lentamente e affiora la magia.
Introduzione
Ci sono carriere e carriere. Alcune molto prolifiche, piene di album, canzoni, cambiamenti di suoni. Altre invece sono carriere lentissime: pensiamo agli XX, mai formalmente sciolti eppure con solo 3 album di studio e diversi progetti solisti, pensiamo ai Portishead, ancora di più (1994-1997-2008 gli unici anni di pubblicazione in trent’anni di carriera).
Ancora, a Bon Iver (4 dischi dal 2007) e Fiona Apple (5 album dal 1996): sono tutti musicisti estremamente influenti che hanno scelto una produzione lenta e probabilmente rispettosa del proprio percorso personale, dello stile di vita e della propria ispirazione.
Sono tutte storie musicali che appaiono complicate, oggi, da essere seguite, in una attenzione del pubblico molto bassa e abituata a contenuti veloci che gli artisti cercano attraverso canzoni singole, collaborazioni, ristampe, tour, tour celebrativi di dischi passati: l’epoca che viviamo è veloce ed è complesso tornare in scena dopo anni di silenzio e aspettare che i fan siano pronti.
Ma succede e oggi parliamo di una di queste storia, innegabilmente.
La Shuffle della settimana
Se infatti l’inizio di carriera dei Vampire Weekend è folgorante, con un album pieno di instant classic come quello omonimo, il bel seguito di Contra e la conferma che ne innalzava la varietà di Modern Vampires of the City, tutti dischi usciti tra il 2008 e il 2013, da quel momento tante cose sono cambiate.
L’uscita di un membro fondamentale (Rostam) che ha portato il quartetto ad essere un trio, le numerose attività collaterali del cantante Ezra Koening (come scrittore, come autore, come conduttore di Times Crisis, show musicale che va in onda su Apple Radio) e una certa rilassatezza avevano portato il gruppo ad un solo disco, Father of the Bride, nel 2019, fino alla settimana scorsa.
Possiamo infatti parlare finalmente di Only God Was Above Us, che non ci aveva troppo convinto nelle primissime canzoni rilasciate, fino a rubarci il cuore con la canzone della settimana.
E se, per il disco, possiamo dire che non ci dispiace affatto la dimensione più adulta della band, molto più vicina a certe forme di jazz e di ritmica urbana moderna (come in The Surfer) parlando della Shuffle che abbiamo scelto, Mary Boone, possiamo dire solo che ci è arrivato un senso di meraviglia sin dal primo ascolto.
Un inizio lento per una canzone dedicata alla vicenda di Mary Boone, tra le galleriste più influenti della scena mondiale, condannata pochi anni fa a 30 mesi di detenzione per evasione fiscale, che si apre in tre atti ad una splendida ritmica emozionante e che si lascia trascinare da note veloci di pianoforte, per un brano semplicemente splendido che ci insegna una volta di più quanto conti il talento, la penna dell’autore nel trasformare quelle che, in fondo, sono canzoni vicinissime al pop, in gemme di assoluta qualità.
Un lungo giro di parole per dire: siete ancora qui, importanti e da amare, carissimi Vampire Weekend.
Se ti è piaciuta la canzone, ti invito ad ascoltare l’intero album su Spotify e in caso, ad acquistare in formato fisico (cosa strana, si) dell’album a questo link.
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